Il mercato delle criptovalute in Italia ha chiuso il 2024 con un segnale di rinascita. Secondo i dati dei flussi trimestrali inviati dagli operatori iscritti nella Sezione speciale del Registro dei Cambiavalute tenuto dall’Organismo Agenti e Mediatori (OAM), al 31 dicembre 2024 il valore delle valute virtuali detenute dalla clientela italiana ha raggiunto i 2,6 miliardi di euro, segnando un incremento del 34% rispetto al trimestre precedente. Questo dato, riportato anche da Il Sole 24 Ore, segna una netta inversione di tendenza dopo le contrazioni registrate nei mesi centrali dell’anno, evidenziando una ritrovata fiducia tra gli investitori italiani.
La crescita dei numeri: clienti e operatori
Non è solo il valore complessivo a crescere. I flussi OAM indicano che il numero di clienti che detengono criptovalute è salito del 7%, toccando quota 1,6 milioni di soggetti. Parallelamente, gli operatori registrati (i cosiddetti Virtual Asset Service Provider, o VASP) sono passati da 148 a 166, un aumento che riflette l’espansione dell’ecosistema crypto italiano. Come sottolineato da Corriere della Sera in un articolo del 18 marzo 2025, questa crescita è legata anche all’entrata di nuovi attori nel mercato, attratti da una regolamentazione sempre più chiara e da un interesse pubblico in rialzo.
Chi sono gli investitori: giovani e Generazione X
Chi sono gli italiani che investono in criptovalute? I dati OAM confermano una tendenza già nota: il 99,9% dei clienti è rappresentato da persone fisiche, con una predominanza di giovani tra i 18 e i 29 anni (38% del totale). Tuttavia, è la Generazione X, tra i 40 e i 60 anni, a detenere i portafogli più consistenti, rappresentando oltre il 50% del valore totale. I Millennials vedono le crypto come un investimento speculativo, mentre i quarantenni e cinquantenni le considerano un’alternativa di lungo termine.
Operazioni e grandi exchange: un mercato concentarto
Nel quarto trimestre 2024, gli italiani hanno effettuato oltre 4,3 milioni di operazioni di conversione da valuta legale a virtuale e circa 3,9 milioni nella direzione opposta. Il valore medio per operazione si attesta rispettivamente a 312 e 363 euro, segno di una vivacità operativa che premia i grandi VASP. Circa il 90% delle transazioni avviene infatti su exchange di grandi dimensioni, come Binance e Coinbase, iscritti al Registro OAM. Questo dato, ripreso da Il Giornale il 17 marzo 2025, conferma la concentrazione del mercato nelle mani di pochi player globali, lasciando poco spazio agli operatori medio-piccoli.
Il Ruolo della Regolamentazione OAM
L’istituzione del Registro OAM nel 2022 ha rappresentato una svolta per il settore. Obbligando i VASP a trasmettere dati trimestrali, l’organismo non solo ha aumentato la trasparenza, ma ha anche fornito strumenti per contrastare il riciclaggio. ItaliaOggi, in un pezzo del 18 marzo 2025, sottolinea come questa vigilanza abbia contribuito a legittimare le criptovalute agli occhi degli investitori istituzionali, pur mantenendo alcune sfide, come l’adeguamento dei piccoli operatori ai requisiti KYC (Know Your Customer).
Prospettive 2025: Tra MiCA e Volatilità
Il 2025 si apre con interrogativi e opportunità. L’entrata in vigore del regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto-Assets) a partire da dicembre 2024 promette di uniformare le norme a livello continentale, ma potrebbe anche imporre nuovi oneri agli operatori italiani. Inoltre, la volatilità del mercato globale, influenzata da fattori come le politiche monetarie USA o l’andamento del Bitcoin (che a fine 2024 ha superato i 100mila dollari), resta un’incognita. Come scrive La Stampa il 19 marzo 2025, il futuro dipenderà dalla capacità del settore di bilanciare innovazione e compliance.
Il mercato delle criptovalute in Italia, come emerge dai flussi OAM al 31 dicembre 2024, è un settore in piena evoluzione. La crescita di valore e utenti, unita a una regolamentazione sempre più strutturata, suggerisce che le valute virtuali non siano più una nicchia, ma una componente significativa del panorama finanziario nazionale. Resta da vedere se questa ripresa sarà duratura o se nuovi shock esterni ne metteranno alla prova la resilienza.
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