È stata una settimana devastante per Mantra e per i detentori della criptovaluta $OM. In seguito a un crollo improvviso – avvenuto il 13 aprile 2025 – il token ha perso oltre il 90% del suo valore, cancellando quasi 6 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.

Il prezzo di $OM è crollato da oltre 7 dollari a meno di 0,50 dollari, scatenando un acceso dibattito, accuse reciproche e un’attenta analisi sulla dipendenza del progetto da exchange centralizzati come Binance e OKX.

Fonte: Tradingview

Il team di Mantra ha accusato proprio questi exchange di aver permesso liquidazioni aggressive, aggravando la svendita durante una giornata a bassa liquidità.

Dopo il drammatico crollo, il team di sviluppo si è attivato e ha avviato un’iniziativa di burning che porterà alla rimozione definitiva di 300 milioni di $OM dalla circolazione.

Nel tentativo di salvare quello che ormai molti considerano un progetto RWA “morto”, il fondatore e CEO di Mantra, John Mullin, ha iniziato a sbloccare la sua allocazione personale di 150 milioni di token con l’intenzione di bruciarli interamente.

Inoltre sono in corso trattative con stakeholder chiave e partner dell’ecosistema per procedere a un ulteriore burning aggiuntivo di altri 150 milioni di token OM. Se le parti coinvolte daranno il loro consenso, saranno dunque 300 i milioni di token rimossi in modo permanente dal mercato, per un valoreai prezzi attuali – di circa 174 milioni di dollari.

Le reazioni della community

La decisione di Mullin di fare burning dei suoi token ha un fine preciso, ovvero quello di ricostruire la fiducia nel team, ma ha anche dichiarato che si tratta di una dimostrazione del “suo incrollabile impegno nella costruzione di un ecosistema finanziario affidabile, accessibile e inclusivo, realizzato attraverso la tokenizzazione”.

La community, giustamente sul piede di guerra in questo periodo, ha reagito negativamente all’annuncio. Samuel McCulloch, conduttore di @leviathan_news, ha espresso un sentimento condiviso da molti altri utenti in risposta al post di Mullin su X:

“È un’assurdità. Perché dovresti rinunciare completamente alla tua partecipazione nel progetto? Se non hai più alcun incentivo a trarne beneficio, qual è il senso?”

Il fondatore di Mantra non si è tirato indietro e ha risposto:

“Ho un piano per questo. Vedrai, ser.”

Al momento, però, non sono stati forniti ulteriori dettagli su come Mullin ritenga che il burning dei token del team possa giovare alla visione a lungo termine di OM.

Mantra si riprenderà mai?

Al di là dei tentativi di Mullen, la domanda che tutti gli investitori si pongono è se $OM possa riprendersi o se sia invece il momento di andare oltre.

Cominciamo col dire che il crollo del prezzo di $OM è stato uno dei più gravi degli ultimi mesi. Sebbene alcuni token possano perdere il 90% poco dopo il lancio, la rovinosa caduta di Mantra è stata inaspettata perché, a differenza di una meme coin altamente volatile, il progetto aveva ottenuto investimenti da parte di venture capitalist e godeva di una forte fiducia da parte della community.

In particolare, il coinvolgimento di investitori istituzionali lasciava presagire un’attenta due diligence, il che ha reso quanto successo ancora più scioccante e ha fatto nascere insinuazioni sul fatto che il team abbia orchestrato un rug pull.

La temporanea chiusura  del gruppo Telegram ha aumentato il panico, lasciando gli investitori nell’incertezza per molte ore.

Sebbene John Patrick Mullin abbia negato ogni illecito, molti detentori di criptovalute restano scettici. E nonostante i succitati sforzi, la strategia non hanno ancora dato frutti: i prezzi restano bassi, $OM continua a segnare nuovi minimi e il sentiment del mercato è ancora fortemente negativo.

Fonte: Coingecko

Attualmente, $OM viene scambiato a circa $0,58, con un incremento di quasi il 10% rispetto ai minimi successivi al crollo avvenuto otto giorni fa. La sua capitalizzazione da miliardi di dollari si è ridotta a 558 milioni di dollari, con conseguente crollo nella classifica dei token per capitalizzazione di mercato: dal 25esimo al 130esimo posto.

Riflettori puntati sulla prevendita di Best Wallet

Con il futuro di $OM ancora incerto, gli investitori più accorti stanno esplorando alcune delle prevendite più promettenti del 2025.

Tra queste spicca la prevendita di Best Wallet, una piattaforma di nuova generazione per lo storage di token, che sta attirando l’attenzione grazie alla sua innovazione e al focus sulla community.

A differenza di MetaMask e altri wallet, Best Wallet sta costruendo un ecosistema DeFi completo, offrendo agli utenti molteplici utilità e un accesso semplice e integrato. La piattaforma include un aggregatore di prevendite, che consente agli investitori di entrare in progetti promettenti nella sezione “Upcoming Tokens”. Inoltre, un DEX cross-chain integrato aggrega i migliori prezzi da oltre 200 exchange.

Gli appassionati di DeFi possono fare staking su Best Wallet per ottenere i migliori APY dell’ecosistema. I possessori del token nativo $BEST, a loro volta, possono metterlo in staking per ottenere rendimenti a tre cifre, beneficiare di commissioni di trading ridotte, accedere a ricompense più elevate e partecipare alle votazioni sulle proposte di governance.

Il successo della prevendita di Best Wallet è certificato dal fatto che siano già stati raccolti oltre 11 milioni di dollari.

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Lucio Prosperi

Giornalista iscritto all'albo dal 2001, con una vasta esperienza nei settori delle criptovalute, dei videogiochi, dell'hi-tech e dei viaggi. Da anni mi occupo di raccontare l'evoluzione tecnologica e le tendenze emergenti, con uno sguardo sempre attento alle novità del mondo... Leggi di più

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