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Il lancio della mainnet Pi Network tra dubbi e controversie

Pi Network lancerà la sua mainnet il 20 febbraio. Gli investitori hanno gli occhi puntati sul lancio di Wall Street Pepe (WEPE), che avverrà oggi su Uniswap.

Di Orfeo Barone

Aggiornato il: Feb 17, 2025

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Le criptovalute sono un asset finanziario ad alto rischio. Questo articolo viene promosso solo a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Esiste il rischio di perdere tutto il tuo capitale. 99bitcoins potrebbe ricevere una commissione tramite i link di affiliazione presenti su questa pagina, senza costi aggiuntivi per te.
lancio mainnet pi network
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I token IOU (acronimo che sta per I Owe You e indica i token in debito, contratti con gli investitori) facenti parte della Pi Network, sono stati interessati da un apprezzamento. Questi hanno raggiunto un valore di ben 100$ prima di vedere una correzione con ritracciamento. A cosa è stato dovuto questo aumento? Stando alle analisi, sembra che il prezzo sia schizzato verso l’alto a seguito dell’annuncio del lancio della mainnet.

In sostanza, ci si prepara a distribuire i token PI, un rilascio previsto in data 20 febbraio e che ha mandato in fibrillazione tutti i follower e fan. Un evento positivo, questo, che può potenzialmente aumentare la domanda, con conseguente crescita del prezzo. Allo stesso tempo, però, c’è chi si pone qualche dubbio sulla sostenibilità di questo modello.

Alla luce dei rinvii del lancio della mainnet avvenuti in passato, c’è ancora scetticismo diffuso, cosa che divide la community. Tutti coloro che hanno fatto mining di PI o acquistato IOU tramite gli exchange sono ora a un crocevia molto importante.

Lancio Pi Network: ecco cosa sapere

Gli investitori devono conoscere in maniera adeguata tutte le informazioni legate a Pi Network, per esempio la quantità di token PI in circolazione, che ammonterà a 100 miliardi. Il 65% di questi sono distribuiti agli utenti che hanno fatto mining, che hanno diffuso il progetto in qualità di referenti oppure in qualità di gestori dei nodi.

Allo stato attuale sono circa 6,2 i miliardi di token distribuiti alla community, la maggior parte dei quali ancora bloccati. Tenendo conto della suddivisione, è possibile capire che il progetto è molto orientato alla community e alla detenzione dei token nativi da parte dei sostenitori. Un approccio, questo, che è molto condivisibile e che, in linea teorica, non mostra il fianco a potenziali critiche.

Tuttavia, pur con queste accortezze, Pi Network non è stata esente da scandali, come quello relativo alla fuga di dati di cittadini vietnamiti, le cui informazioni sembrerebbero essere state divulgate online. La risposta ufficiale è stata concisa, con il team della pagina social che ha specificato come questa fuga di dati non abbia a che vedere con Pi Network perché il Vietnam non rientra tra i paesi in cui è stata effettuata una richiesta KYC dal gestore di terze parti.

Ad alimentare altri dubbi, però, vi sono fattori tutt’altro che trascurabili. Per esempio, in Cina, il token PI è stato già inserito tra le criptovalute scam in seguito all’analisi del sistema di minting utilizzato. Questo ricorderebbe quello di uno schema piramidale, cosa che ha alzato subito il livello di guardia nel paese.

Al netto di questi dettagli, il token PI ha adottato un metodo di listing isolato, con utenti di alcune regioni e paesi che non potranno effettuare il trading, come per esempio i cittadini cinesi. Il CEO di Bybit ha anche confermato il suo rifiuto di listare il token, con che Bitget sembra intenzionato a fare altrettanto.

In questo clima di incertezza per le criptovalute e i progetti tanto attesi come Pi Network, bisogna ricordare che esistono anche alternative valide. Una gran quantità di investitori ha per esempio optato nei mesi scorsi per la presale di Wall Street Wepe (WEPE), che arriverà su Uniswap proprio oggi.

WEPE arriva su Uniswap: la presale che ha raccolto più di 72 milioni di dollari

wepe-uniswap

Wall Street Pepe è un progetto che ha guadagnato subito trazione dall’inizio della sua prevendita. Alimentato sia dal meme di Pepe the Frog, sia dalle soluzioni di utilità per gli investitori.

La creazione della cosiddetta “WEPE Army”, ovvero un esercito di trader, è stata supportata da una grande community che è cresciuta esponenzialmente fino a raccogliere più di 72 milioni di dollari in finanziamenti.

L’ultimo prezzo d’acquisto del token nativo WEPE è stato di 0,0003665$ e le analisi di mercato non escludono il potenziale di incremento 5x o addirittura 10x proprio nei prossimi giorni, come effetto del listing su Uniswap.

La capitalizzazione di mercato del token potrebbe superare i 300 milioni di dollari, con le previsioni che puntano a cifre di poco inferiori al milione di dollari. Unire la WEPE Army è il primo passo, a cui potrebbero seguire novità interessanti per questo token. Wall Street Pepe potrebbe finalmente riuscire a unire i piccoli trader per contrastare le whale e le aspettative sono elevate.

Leggi anche: Le crypto presale del 2025 – I token più interessanti in prevendita

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Orfeo Barone

Esperto di criptovalute e finanza, noto per la sua capacità di analizzare i mercati digitali con precisione e chiarezza. Con un background in economia e appassionato di tecnologia blockchain, ha scritto per numerose testate specializzate, fornendo approfondimenti su investimenti, strategie... Leggi di più

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