World Liberty Financial (WLFI), un progetto crypto legato a Donald Trump e ai suoi figli, sta testando la sua funzione di airdrop on-chain distribuendo la stablecoin USD1 ai detentori di token.
Il meccanismo di test dell’airdrop ricompenserà i primi possessori di WLFI con una piccola quantità della nuova stablecoin ancorata al dollaro. Secondo un post pubblicato martedì sul forum di WLFI, la proposta ha già ricevuto oltre il 99% dei voti favorevoli.
WLF fam — it’s time.
A new Snapshot vote is live to airdrop USD1 to all eligible $WLFI holders.
Free USD1. The hottest stablecoin in crypto 🦅
Don’t miss your chance — vote now:https://t.co/Cv99dBiPh1— WLFI (@worldlibertyfi) May 6, 2025
La proposta spiega che l’airdrop di prova è finalizzato a “verificare il corretto funzionamento tecnico” della funzione in un “ambiente operativo reale”.
“Testare il meccanismo di airdrop in un contesto reale è un passaggio necessario per garantire la funzionalità e la prontezza dello smart contract. Questa distribuzione rappresenta anche un modo significativo per ringraziare i nostri primi sostenitori e introdurli a USD1.”
WLFI fisserà l’importo finale di USD1
La proposta prevede che ogni wallet idoneo riceva un importo fisso della stablecoin USD1, distribuito direttamente da World Liberty Financial. Questo airdrop, finanziato dall’organizzazione stessa, mira a premiare in modo equo tutti i primi sostenitori del progetto. Tuttavia, l’entità esatta dell’importo che verrà assegnato per ciascun wallet non è ancora stata stabilita: sarà determinata in base al numero complessivo di portafogli qualificati e alle risorse economiche disponibili, in modo da garantire una distribuzione sostenibile ed equilibrata.
Meet USD1 — the stablecoin your portfolio’s been waiting for.
Built for institutions and retail alike. Backed by dollars. Custodied by BitGo.
No games. No gimmicks. Just real stability.https://t.co/vXPbZe0GPn— WLFI (@worldlibertyfi) March 25, 2025
L’esecuzione dell’airdrop avverrà completamente on-chain, utilizzando l’infrastruttura automatizzata del sistema di airdrop integrato nella piattaforma WLFI. La transazione avverrà sulla mainnet di Ethereum, garantendo così trasparenza, tracciabilità e sicurezza. Potranno accedere alla distribuzione tutti i wallet che possiedono anche solo una frazione di token $WLFI, purché rispettino i criteri di eleggibilità stabiliti dal progetto e i cui dettagli completi saranno pubblicati prima dell’attuazione finale dell’airdrop.
“La tempistica di qualsiasi airdrop sarà determinata esclusivamente da World Liberty Financial, Inc. a sua completa discrezione,” si aggiunge nella proposta.
Dopo la votazione, WLFI aprirà discussioni nel forum e raccoglierà feedback per finalizzare l’importo dell’airdrop e i dettagli dell’esecuzione.
In ogni caso, USD1 si trova ancora in una fase sperimentale e non è ancora disponibile per la negoziazione ufficiale sui mercati. Questo significa che, al momento, non può essere acquistato o venduto liberamente sugli exchange centralizzati o decentralizzati, né è considerato un asset stabile completamente operativo o riconosciuto a livello di mercato.
Nonostante questo, il progetto ha già distribuito circa 3,5 milioni di token USD1, principalmente sulle blockchain di Ethereum e BNB Chain. Questa diffusione su due delle reti più utilizzate nel settore crypto suggerisce un’intenzione strategica: testare la compatibilità e la funzionalità cross-chain del token, nonché preparare il terreno per una futura espansione più ampia, qualora venga raggiunta la piena conformità regolamentare e avviata la fase di negoziazione pubblica.
Nuove stablecoin in gara mentre la regolamentazione appare sempre più vicina
Il quadro normativo per le stablecoin negli Stati Uniti sta vivendo un’accelerazione significativa, in particolare grazie all’interesse crescente mostrato dai Repubblicani alla Camera dei Rappresentanti. Questa spinta arriva in un momento strategico, dato che i Democratici del Senato hanno recentemente ritirato il loro sostegno a una proposta di legge condivisa, lasciando spazio a nuove iniziative guidate dal partito repubblicano. Tale cambiamento ha modificato gli equilibri del dibattito politico e ha riacceso le discussioni sulla necessità di regolamentare in modo chiaro ed efficace l’emissione e l’utilizzo delle stablecoin.
In questo contesto di incertezza normativa ma di crescente apertura politica, si sta delineando una vera e propria corsa all’ingresso nel settore da parte di attori finanziari tradizionali, startup crypto e persino governi stranieri. Le stablecoin, grazie alla loro capacità di mantenere un valore stabile ancorato a valute fiat come il dollaro statunitense, sono viste come uno strumento ideale per favorire l’adozione della finanza decentralizzata (DeFi) e per agevolare pagamenti digitali globali istantanei, efficienti e a basso costo.
L’interesse non arriva solo da aziende private: diversi Paesi stanno studiando l’adozione o l’integrazione di stablecoin nei loro sistemi finanziari, sia come alternativa alle valute digitali delle banche centrali (CBDC), sia come strumento per aumentare la competitività economica. Questo fermento globale è in parte alimentato dalla percezione che gli Stati Uniti, in assenza di un quadro regolatorio chiaro, rischino di perdere terreno rispetto a giurisdizioni più agili come Emirati Arabi Uniti, Singapore o l’Unione Europea, che stanno procedendo con regolamenti mirati.
Ecco perché l’attuale fase rappresenta un momento cruciale: il settore delle stablecoin si sta rapidamente evolvendo da sperimentazione tecnologica a infrastruttura potenzialmente centrale per il sistema finanziario globale e chi riuscirà a stabilire regole chiare e favorevoli in anticipo potrebbe guadagnare un vantaggio strategico duraturo.
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