Con una decisione improvvisa che ha colto tutti di sorpresa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha messo temporaneamente in pausa l’applicazione delle nuove tariffe doganali. Le conseguenze sui mercati non si sono fatte attendere: sia i titoli azionari che le criptovalute, infatti, sono rimbalzati registrando forti aumenti.
L’inaspettata decisione di Trump è arrivata dopo che negli ultimi giorni, a causa dell’aumento delle tensioni commerciali, il panico si era impossessato dei mercati. Il timore di una guerra commerciale, in particolar modo tra Stati Uniti e Cina, ha spaventato gli investitori provocando pesanti perdite su tutti i mercati finanziari.
Contro ogni previsione degli analisti e dei trader, che si stavano preparando a un’ulteriore escalation delle tensioni, nella serata di ieri, mercoledì 9 aprile, Trump ha annunciato una pausa di 90 giorni sui previsti aumenti tariffari generando una immediata inversione di tendenza nei mercati.
Nella giornata di oggi, giovedì 10 aprile, l’S&P 500 ha chiuso in rialzo del 9,5%, segnando il più forte guadagno in un solo giorno dall’ottobre 2008. Anche il mercato delle criptovalute mostra una decisa ripresa, con una capitalizzazione di mercato totale salita del 5,9% a 2,68 trilioni di dollari, secondo CoinGecko.

Bitcoin è salito brevemente del 9% a circa 82.500 dollari prima di scendere a 81.700 dollari nelle ultime 24 ore, mentre Ethereum è salito del 13,4% a 1.611 dollari. XRP è salito del 13% e anche altre altcoin hanno registrato guadagni a due cifre, con Flare (FLR) e Ondo che hanno guidato i guadagni con un balzo rispettivamente del 34,9% e del 21%.
La pausa sui dazi fa decollare i mercati ma la Cina rischia ancora un aumento del 125%
Nonostante la pausa attuale, però, il presidente degli Stati Uniti ha confermato che porterà i dazi sulle importazioni cinesi al 125%. Trump ha giustificato la sua decisione accusando la Cina di “mancanza di rispetto” verso le regole del mercato globale dopo la decisione di Pechino di rispondere ai dazi di Trump portando all’84% i dazi sulle merci statunitensi.
Questo scambio non ha fatto altro che inasprire la disputa commerciale tra le due principali potenze economiche del mondo, e questo ha pesato sui mercati per settimane.
La pausa di 90 giorni ha offerto un sollievo temporaneo, ma la Casa Bianca ha chiarito che un dazio reciproco generalizzato del 10% sulla maggior parte delle importazioni statunitensi rimarrà in vigore. Anche i dazi esistenti su auto, acciaio e alluminio non sono stati toccati.
Lo stallo tra USA e Cina sta costando caro a Trump in termini di immagine
Il Segretario del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha insistito che la decisione repentina di Trump di mettere in pausa i dazi non è stata dovuta al crollo dei mercati. Il rappresentante democratico Chuck Schummer, però, ha affermato che la posizione di Trump è chiaramente vacillante e che il presidente sta cercando di “fare marcia indietro”.
Effettivamente, al di fuori dei canali ufficiali della Casa Bianca, Trump ha affermato:
“Le mie ultime modifiche alla politica tariffaria erano necessarie perché la gente si stava irritando. Ho applicato la pausa di 90 giorni per quelle nazioni che non hanno reagito ai dazi, perché ho detto loro: ‘se reagite raddoppieremo le tariffe’, come ho fatto con la Cina”.
Trump ha poi aggiunto:
“Andrà tutto per il meglio. Sono convinto che il presidente cinese Xi Jinping vorrà raggiungere un accordo”.
Il rimbalzo del mercato si rivela costoso per i trader: oltre 131.000 liquidati
Il responsabile della società di ricerca sulle criptovalute 10X Research, Markus Thielen, ha descritto l’attuale rimbalzo come di breve durata. Secondo quanto ha dichiarato Thielen:
“I venti contrari strutturali rimarranno, come vedremo durante la stagione degli utili societari negli Stati Uniti”.
Tuttavia, il repentino ralzo ha innescato ampi sell-off sui mercati dei derivati. I dati di Coinglass mostrano che nelle ultime 24 ore sono stati liquidati 131.555 trader, per un totale di 487,1 milioni di dollari.
In testa alle liquidazioni c’è Bitcoin, con 185,2 milioni di dollari, seguito da Ethereum con 138,8 milioni di dollari.
Gli investitori hanno indubbiamente accolto con favore l’alleggerimento delle tariffe ma, dal momento che si tratta di una soluzione temporanea, è molto probabile che la volatilità persista anche nei prossimi giorni.
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