La Securities and Exchange Commission, conosciuta come SEC, ha ufficialmente archiviato la sua causa contro Binance e il suo fondatore Changpeng Zhao, detto “ZC”, segnando in questo modo la fine di uno dei procedimenti più significativi del settore delle criptovalute. È la chiusura di un capitolo che per anni ha dominato le cronache degli ambienti crypto.
Come si è arrivati a questo punto?
Tutto era iniziato nel 2023, quando la SEC aveva messo Binance, uno dei più grandi exchange al mondo, nel mirino con accuse pesanti: gonfiamento artificiale dei volumi di scambio, accesso improprio per utenti statunitensi su piattaforme non autorizzate, e la vendita di token che l’agenzia considerava titoli non registrati. Inoltre, erano emerse preoccupazioni sull’utilizzo dei fondi dei clienti, che secondo la SEC potevano essere stati gestiti in modo rischioso.
🚨NEW: The @SECGov and @binance have filed a joint stipulation seeking a dismissal in the agency’s ongoing litigation against the exchange. pic.twitter.com/CiNNbi6WeX
— Eleanor Terrett (@EleanorTerrett) May 29, 2025
La SEC al tempo era guidata da Gery Gensler, nominato da Jo Biden. Gensler si era ritrovato anche a dover fronteggiare il fallimento di un altro exchange molto famoso, ovvero FTX. La gestione non trasparente di FTX e il conseguente crollo ha portato un vero terremoto nel settore crypto, tanto che le autorità governative americane hanno iniziato ad avere un occhio ancora più attento nei confronti della gestione di questi exchange.
Per quanto riguarda Binance le problematiche legali non sono state relegate soltanto alla SEC. Anche il Dipartimento di Giustizia era intervenuto, portando a un colossale accordo da 4,3 miliardi di dollari. In quell’occasione, Zhao aveva lasciato la carica di CEO, pagato una multa personale di 50 milioni di dollari e accettato rigide condizioni, pur mantenendo il controllo dell’azienda. La causa con la SEC era però rimasta aperta, almeno fino ad ora.
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La chiusura a sorpresa
Il 29 maggio 2025, in un colpo di scena inaspettato, la SEC ha depositato una mozione per archiviare il caso “con pregiudizio” – in termini legali, significa che il procedimento è chiuso definitivamente e non potrà essere riaperto. Nessun comunicato roboante, nessuna dichiarazione dettagliata: solo un documento ufficiale che sancisce la fine del contenzioso.
Una conclusione sorprendentemente silenziosa per un caso che aveva fatto tanto rumore.
Perché questa notizia è cruciale
L’impatto va ben oltre Binance. La SEC, per anni, ha adottato un approccio severo e spesso conflittuale verso le criptovalute, mirando ai grandi nomi per dare un segnale all’intero settore. Ma la strategia sembra aver preso una svolta.
Il nuovo scenario politico
Da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, l’atteggiamento verso le criptovalute si è ammorbidito. La sua amministrazione ha puntato su una regolamentazione più chiara e collaborativa, piuttosto che sul pugno duro delle cause legali.
A guidare la SEC oggi c’è Paul Atkins, un presidente nominato da Trump, che ha mostrato un atteggiamento decisamente più aperto al dialogo con le aziende del settore. Come sappiamo lo scorso Marzo lo stesos Trump ha firmato un ordine esecutivo per istituire un fondo contenente Bitcoin e altre criptovalute confiscate dallo stato federale in processi civili e penali. Anche questo è stato un importante segno di apertura nei confronti delle criptovalute. Inoltre ricordiamo che recentemente la Trump Media ha annunciato di voler comprare 2,5 miliardi di dollari in Bitcoin.
Per quanto riguarda le questioni prettamente giudiziarie va tenuto presente che il caso Binance non è isolato: anche il procedimento contro Coinbase è stato archiviato nei mesi scorsi. Tutto ciò suggerisce un cambio di rotta più ampio.
Quale è il futuro per Binance?
Per Binance, la chiusura della causa rappresenta un sollievo enorme. Pur dovendo ancora lavorare per recuperare la fiducia del mercato, l’azienda può ora concentrarsi sul futuro senza più l’ombra di un lungo processo alle spalle.
Per l’intero ecosistema crypto, questo potrebbe segnare l’inizio di una fase più stabile. La pressione da parte delle autorità sembra calare e, con essa, anche la sensazione di vivere costantemente sotto attacco.
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