La Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense ha finalmente risposto a una delle richieste più pressanti degli emittenti di ETF legati alle criptovalute: chiarezza normativa. Il 1° luglio, la Division of Corporation Finance dell’agenzia ha pubblicato una guida dettagliata che illustra cosa devono includere le richieste di approvazione per un ETF cripto, segnando un passo avanti concreto per l’intero settore.
Il documento arriva in un momento di crescente interesse verso i prodotti basati su Ethereum, e rappresenta una svolta per le società intenzionate a lanciare fondi legati ad asset digitali o a panieri di token. Niente più congetture: la SEC ora stabilisce con precisione cosa si aspetta, dal metodo di valutazione alla custodia delle criptovalute, fino alla verifica dei dati contabili.
I dettagli operativi
Le nuove istruzioni pongono l’accento sulla trasparenza totale. Gli emittenti devono specificare come calcolano il valore patrimoniale netto (NAV), da dove provengono i dati di prezzo e come vengono conservati gli asset digitali.
Inoltre, se un gestore del fondo o una società affiliata ricopre più ruoli – ad esempio, amministrazione del fondo e custodia degli asset – la SEC richiede una spiegazione chiara su come vengano gestiti i potenziali conflitti di interesse.
In definitiva, si tratta di una mossa che potrebbe facilitare l’ingresso di nuovi ETF cripto sul mercato, portando maggiore certezza e rigore in un settore finora segnato da dubbi normativi.
Crypto ETF, la SEC alza l’asticella: nuove regole su liquidità, frodi e sorveglianza
Un altro punto chiave delle nuove linee guida riguarda la gestione dei flussi di capitale. I fondi dovranno dimostrare come intendono affrontare eventuali ondate improvvise di acquisti o vendite, spiegando nel dettaglio come verranno gestite situazioni di stress di liquidità.
Ma non basta: la SEC vuole anche garanzie contro frodi e manipolazioni di mercato. Le nuove regole richiedono sistemi di sorveglianza sufficientemente robusti da intercettare movimenti anomali, con figure ben definite incaricate di analizzare e verificare quei dati.
Perché se ne parla adesso
La pubblicazione delle linee guida non è casuale. Dopo l’approvazione degli ETF su Bitcoin spot, gli emittenti si stanno affrettando a presentare richieste per prodotti simili legati a Ethereum e ad altri asset digitali. Con la domanda in crescita, la SEC intende chiarire quali sono gli standard da rispettare, soprattutto considerando le persistenti preoccupazioni su volatilità, mercati poco liquidi e rischi legati alla custodia delle cripto.
Inoltre, circolano indiscrezioni secondo cui la SEC potrebbe snellire il processo di approvazione, permettendo ad alcuni ETF di saltare la consueta procedura di listing in borsa. Se così fosse, le pratiche potrebbero essere approvate più rapidamente, a patto che rispettino pienamente i nuovi requisiti. Una possibilità che ha acceso un rinnovato interesse da parte degli operatori, spingendoli a presentare richieste impeccabili fin dal primo tentativo.
ETF cripto: l’industria si adegua alle nuove regole della SEC
Le società del settore si sono già messe al lavoro per analizzare in dettaglio le nuove linee guida della SEC, confrontandole con le proprie richieste di approvazione già presentate. Per molti operatori, la chiarezza offerta dal regolatore è benvenuta e attesa da tempo, ma non mancano le preoccupazioni: i requisiti fissati potrebbero rivelarsi troppo rigidi per i player più piccoli, che spesso non dispongono delle risorse legali e tecniche necessarie per soddisfarli pienamente.
Quel che è certo è che i primi emittenti a presentare domanda daranno il tono al mercato. La SEC probabilmente userà quelle richieste per affinare ulteriormente i propri standard, il che significa che un errore ora potrebbe tradursi in ritardi o in rifiuti. Per questo, gran parte dei gestori patrimoniali sta lavorando in modo discreto con studi legali e fornitori di dati per rivedere le proprie pratiche prima della prossima tornata di aggiornamenti.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Le nuove richieste di approvazione dovranno riflettere le indicazioni della SEC già nelle prossime settimane. Per l’industria sarà un periodo di adattamento, ma anche un’opportunità per costruire prodotti ETF più solidi e trasparenti. Per l’agenzia, infatti, l’obiettivo non è solo autorizzare nuovi strumenti, ma garantire che il mercato non corra più veloce delle regole.
E per il pubblico, questo potrebbe tradursi in un beneficio concreto: meno ETF cripto, ma più sicuri e comprensibili. Prodotti supportati da sistemi collaudati, meccanismi di pricing chiari e controlli adeguati.
In sintesi: meno sorprese, più tutele — senza frenare l’innovazione.
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