l presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato al Congresso che le banche sotto vigilanza Fed possono offrire servizi al settore cripto, purché il sistema finanziario resti sicuro. Una posizione vista dagli analisti come un segnale favorevole al mercato.
Intanto Bitcoin si mantiene sopra i 105.000$, recuperando terreno dopo le perdite di domenica e toccando quota 107.440$, con una capitalizzazione di oltre 2,14 trilioni di dollari. Gli analisti guardano ora ai 112.000$ come prossimo obiettivo.
Anche XRP (+2%) e LINK (+4,2% settimanale) mostrano segnali di ripresa, mentre la maggior parte delle altcoin resta in fase di recupero.
Il sentiment migliora: l’indice Fear & Greed si sposta dalla paura estrema verso una posizione neutrale, segnalando maggiore fiducia tra investitori e trader.
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L’approvazione di Jerome Powell potrebbe far salire i prezzi delle criptovalute
Questo cambiamento arriva dopo la testimonianza del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, davanti al Congresso il 24 giugno.
Powell ha di fatto “dato il via libera” alle criptovalute, chiarendo che le banche statunitensi sotto la supervisione della Fed possono fornire servizi agli operatori del settore cripto, a condizione che il sistema finanziario resti sicuro. Queste dichiarazioni, rese sotto giuramento, rappresentano un netto cambio di rotta rispetto all’ambiguità e alla diffidenza precedenti della banca centrale verso le criptovalute, comprese alcune delle migliori crypto in cui investire nel 2025.
È stata la prima volta che un presidente della Federal Reserve ha pubblicamente supportato la partecipazione regolamentata delle banche in un’industria cripto da trilioni di dollari.
Questo potrebbe innescare un’ondata di flussi di capitale istituzionale, facilitando l’accesso ai principali asset digitali.
Il 24 giugno, le istituzioni hanno acquistato oltre 588 milioni di dollari in ETF spot su Bitcoin e 71 milioni di dollari in ETF spot su Ethereum.
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Federal Reserve guidata dai dati: focus su inflazione e politica monetaria
Nonostante i commenti positivi sulle criptovalute, Powell ha mantenuto l’attenzione sui fattori macroeconomici, in particolare sul mandato della Federal Reserve di controllare l’inflazione.
Ha osservato che l’economia è solida, ma l’inflazione, sebbene in calo, resta persistente. La sua evoluzione dipenderà anche dalle tariffe proposte da Donald Trump.
La Federal Reserve si basa sui dati, monitorando attentamente gli indicatori economici per decidere eventuali tagli ai tassi. Powell ha indicato che non c’è fretta di ridurre i tassi, abbassando così le probabilità di un taglio a luglio.
Lo strumento CME FedWatch segnala una probabilità del 23% di un taglio dei tassi a luglio, mentre la possibilità sale all’82% per settembre, a condizione che l’inflazione si avvicini all’obiettivo del 2%.
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