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Pi Network rischia di crollare come $OM? Aumenta la paura dopo il collasso di MANTRA

Nonostante sulla carta il token Pi sia solido e vanti una vasta community, molti esperti temono che il suo futuro possa essere tutt'altro che roseo...

Di Lucio Prosperi

Aggiornato il: Apr 16, 2025

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Le criptovalute sono un asset finanziario ad alto rischio. Questo articolo viene promosso solo a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Esiste il rischio di perdere tutto il tuo capitale. 99bitcoins potrebbe ricevere una commissione tramite i link di affiliazione presenti su questa pagina, senza costi aggiuntivi per te.
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La comunità cripto non si è ancora ripresa dallo shock del crollo del token $OM di Mantra – precipitato di oltre il 90% in un solo giorno, cancellando 5,5 miliardi di dollari di valore – che già sta emergendo un nuovo motivo che genera preoccupazione: Pi Network.

A prima vista, in realtà, i paragoni possono sembrare affrettati. Pi vanta una vasta community di 60 milioni di utenti, un programma di sblocco dei token molto graduale e una roadmap incentrata sull’utilità. Ma, sotto la superficie, gli esperti iniziano a tracciare preoccupanti parallelismi, e il Pi Core Team (PCT) è sotto una crescente pressione affinché agisca prima che sia troppo tardi.

Perché gli analisti pensano che Pi Network sia a rischio?

Alla luce di quanto emerso, viene spontaneo chiedersi: perché Pi è improvvisamente finito nel mirino? Il primo motivo è l’assenza di un prezzo di mercato pubblico ufficiale. Il token rimane all’interno di un ecosistema chiuso, senza una quotazione trasparente su exchange centralizzati (persino Binance ha espresso preoccupazioni in merito).

Anche se questo isolamento ha finora tenuto Pi al riparo dalla volatilità dei mercati esterni, allo stesso tempo ha generato un’illusione di valore: il prezzo del token è infatti basato su IOU (promesse di pagamento) non ufficiali, scambiati su piattaforme poco trasparenti e non regolamentate.

Ora che il mainnet aperto è finalmente attivo, il momento della verità si avvicina. La reale scoperta del prezzo – ovvero il primo confronto tra domanda e offerta in un mercato libero – potrebbe provocare una brusca correzione, soprattutto se molti dei primi utenti decidessero di vendere in massa per incassare i guadagni.

In secondo luogo, l’ecosistema di Pi resta strutturalmente fragile. Anche se il progetto promuove integrazioni con Chainlink e l’accesso tramite valute fiat, elementi fondamentali come i meccanismi di blocco dei token, il controllo delle dApp e la fornitura di liquidità rimangono poco chiari.

Se gli utenti perdono fiducia nell’economia interna di Pi, nella sua valutazione da 5 miliardi di dollari, o se il mainnet viene lanciato senza una liquidità profonda, prelievi improvvisi o pressioni di vendita potrebbero causare un crollo a catena del mercato, proprio come nel caso di $OM.

Il ritardo nel rilascio del sistema Know Your Business (KYB) e le controversie tra validatori, infine, hanno sollevato dubbi sulla solidità della governance.

Come avverte Dr Altcoin: “Senza sistemi di mercato solidi, anche le community più grandi possono crollare da un giorno all’altro.” Se i controlli interni di Pi non riusciranno a reggere agli attacchi speculativi iniziali o a vendite coordinate, il risultato potrebbe rispecchiare l’implosione rapida di OM.

Le scarse comunicazioni del Pi Network saranno il vero tallone d’Achille?

Anche la ridotta comunicazione da parte del PiCoreTeam sta alimentando preoccupazioni. Gli aggiornamenti sono sporadici, le spiegazioni tecniche vaghe e molti pionieri riportano confusione su tempistiche della rete, procedure di sblocco dei token e funzionalità dell’app.

Un progetto ad alto hype avvolto nell’incertezza è una ricetta per il panico. E in ambienti a bassa liquidità, il panico può diventare letale in fretta.

Pi Network potrebbe ancora evitare il destino di $OM. Ma se la sua vasta base di utenti con token bloccati si affaccia su un mercato aperto con strumenti fragili e scarsa liquidità, la dimensione stessa della community potrebbe rivoltarsi contro di essa, amplificando la volatilità anziché attenuarla.

Il palco è pronto. Ciò che accadrà ora dipenderà interamente dalla rapidità e dalla trasparenza con cui il PiCoreTeam saprà agire.

BTCBULL consente airdrop passivi di BTC 

In un momento così delicato per Pi Network, diversi investitori stanno orientando le proprie risorse altrove e hanno individuato BTC Bull, che si è rivelato la scelta giusta per chi crede che Bitcoin sia destinato a una crescita importante nei prossimi mesi e vuole, in questo modo, guadagnare BTC in modo passivo.

Il processo è pensato per essere semplice e accessibile. In pratica, il progetto offre airdrop di Bitcoin ai detentori del token nativo BTCBULL ogni volta che il prezzo di Bitcoin raggiunge determinati traguardi: $150.000, $200.000, $250.000 e $300.000. Ogni traguardo attiva un airdrop di Bitcoin per i possessori idonei e avvia un token burn, ovvero una riduzione dell’offerta circolante di BTC Bull Token.

La prevendita del token BTC Bull ha raggiunto i 4,7 milioni di dollari, con i token venduti al prezzo di $0,002465. Gli acquirenti interessati possono visitare il sito ufficiale e collegare il proprio wallet preferito — come MetaMask, Trust Wallet, Best Wallet o Coinbase Wallet — e completare la transazione utilizzando Ethereum o BNB.

 

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Lucio Prosperi

Giornalista iscritto all'albo dal 2001, con una vasta esperienza nei settori delle criptovalute, dei videogiochi, dell'hi-tech e dei viaggi. Da anni mi occupo di raccontare l'evoluzione tecnologica e le tendenze emergenti, con uno sguardo sempre attento alle novità del mondo... Leggi di più

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