Nick Philpott, co-fondatore di Zodia Markets – società attiva nel trading di asset digitali e sostenuta da importanti attori della finanza tradizionale come la banca britannica Standard Chartered – ha espresso una posizione provocatoria sulla regolamentazione del settore. Intervenendo il 17 giugno 2025 alla Nordic Blockchain Association, Philpott ha dichiarato che la maggior parte delle normative si riduce essenzialmente a tre principi fondamentali: non mentire, non imbrogliare e non rubare.

“Aspettare che siano le autorità di regolamentazione a dire cosa si può o non si può fare significa bloccare l’innovazione”, ha affermato con decisione.

Soffermandosi sul tema delle stablecoin, ha sottolineato come queste siano “per definizione strumenti transfrontalieri”. Tuttavia, ha espresso perplessità riguardo al regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto-Assets), affermando:

“Una delle mie principali preoccupazioni è la presenza di elementi di protezionismo, con l’intento di erigere barriere e favorire l’adozione di stablecoin denominate in euro. Lo comprendo, ma se si cerca di chiudere i confini in un mondo che si sta sempre più globalizzando, dove esistono strumenti intrinsecamente globali, si rischia di restare esclusi da molte opportunità”

L’Unione Europea, paradossalmente, rischia di inciampare proprio nei suoi stessi successi”, ha affermato Nick Philpott

Dal punto di vista di un operatore istituzionale come la sua azienda, ha spiegato, esistono già normative sufficienti per gestire l’attività in modo efficace. “Non serve attendere che il regolatore dia il via libera con un quadro dettagliato per le licenze. Noi, ad esempio, siamo basati nel Regno Unito e al momento non siamo ancora formalmente regolamentati. Non perché lo rifiutiamo, ma perché la normativa non è ancora stata scritta.”

Parlando del sistema dei pagamenti in Europa, Philpott ha riconosciuto che le cose funzionano piuttosto bene. “La SEPA è efficiente, Target2 funziona, i bonifici istantanei sono rapidi. Le banche non hanno particolari problemi.”

Il punto critico, secondo lui, sta proprio qui: “Facciamo un esempio concreto: in Zodia Markets, la stablecoin che muove più volume è quella in dollari USA. Subito dopo, viene quella in lire turche. E non di poco: trattiamo più volumi con la stablecoin in lire turche che con tutte le stablecoin in euro messe insieme — parliamo di un fattore 100. Il motivo? Aprire un conto in lire turche offshore è complicato, non è un’operazione immediata. Ma una stablecoin in lire turche la puoi detenere e usare ovunque, senza troppi ostacoli.”

Il denaro contante è “lento, imprevedibile e costoso”

Nel suo intervento, Nick Philpott ha evidenziato quanto l’interoperabilità sia una delle sfide più urgenti e cruciali da affrontare nel breve termine. “Per chi gestisce un’attività legata alle criptovalute, come la nostra, il vero ostacolo è il denaro contante. È lento, imprevedibile e ha costi elevati. Non è disponibile nei weekend, e neanche la sera. È un sistema che sembra rimasto indietro nel tempo”, ha affermato.

Per rendere l’idea, Philpott ha usato un paragone diretto: “Se la posta elettronica funzionasse come i pagamenti internazionali, non potremmo inviare email dopo le 17.00. E se io avessi Hotmail e tu Gmail, non ci potremmo scrivere. È assurdo, e infatti nessuno gestirebbe così un sistema di comunicazione digitale.”

Secondo lui, la vera svolta arriverà quando riusciremo a portare il denaro contante e altri asset “online”, sbloccando il potenziale dell’interoperabilità. “Nel nostro caso, operando nei mercati all’ingrosso piuttosto che nei pagamenti al dettaglio, uno dei casi d’uso più evidenti è proprio il commercio internazionale. Se stai cercando di spedire un container da un Paese all’altro, oggi non c’è alcuna connessione diretta tra quella spedizione e il denaro. I due mondi non comunicano.”

Philpott ha poi concluso con una riflessione sull’arretratezza del settore: “Nella finanza stiamo cercando di traghettare un’infrastruttura del XIX o XX secolo nel XXI. Ma nel commercio, il salto è ancora più ampio: passiamo direttamente dal XVII secolo all’era digitale. È un cambiamento di proporzioni enormi.”

Per conoscere meglio BTC leggi la nostra guida su come comprare Bitcoin.

I casi d’uso delle stablecoin “sconcertano”

Secondo Nick Philpott, la vera programmabilità del denaro deve ancora esprimere tutto il suo potenziale. “Per ora, i miglioramenti ottenuti semplicemente portando il denaro contante nel digitale sono già talmente rivoluzionari che molti operatori stanno ancora cercando di capire fino in fondo cosa significhino nella pratica”, ha spiegato.

Ha portato l’esempio di due clienti di Zodia Markets che operano nel settore delle rimesse. “Per queste aziende è tutta una questione di gestione di bilancio. Prendiamo il caso di un tassista che lavora qui e vuole inviare denaro in Nigeria: il pagamento sembra immediato solo perché le società di rimesse mantengono grandi riserve di naira in conti presso banche locali. Ma quelle banche non sono esattamente sicure e la valuta si è svalutata dell’80% solo nell’ultimo anno. È un sistema costoso e instabile. E accedere al sistema bancario in dollari in Nigeria è estremamente complicato. Usare le stablecoin, invece, rende il trasferimento di valore molto più rapido ed efficiente.”

Per conoscere come conservare le tue crypto leggi la recensione sui migliori wallet.

Sul fronte del commercio internazionale, Philpott ha raccontato della collaborazione – tramite Zodia Custody – con un importante operatore portuale globale. “Hanno già una piattaforma per tracciare i container lungo tutta la catena logistica. Il problema, però, è un altro: non puoi vedere con la stessa chiarezza dove stanno i tuoi soldi, come stai pagando il camion, oppure chi gestisce il trasferimento di 120 milioni di dollari in petrolio. Le banche non parlano con questi sistemi, e men che meno le banche centrali.”

Parlando della differenza tra aree geografiche, ha sottolineato come in Europa ci sia una spinta forte verso la digitalizzazione, mentre in altri Paesi è ancora tutto molto più lento. “Negli Stati Uniti, ad esempio, ho visto persone pagare con assegni cartacei. Era come essere catapultati negli anni ’90. In un contesto del genere, la pressione per modernizzarsi è decisamente minore.”

Infine, tornando alle origini del progetto Zodia, Philpott ha raccontato un aneddoto significativo:

“Nel 2018 facevo parte del team di trading elettronico di Standard Chartered. Provammo un’operazione di trading su Bitcoin, e fu come lanciare una palla da demolizione sui nostri sistemi. Mandò in tilt ogni singolo componente, persino il libro mastro. Non avevamo mai visto niente del genere. Fu in quel momento che capimmo: le criptovalute non si potevano semplicemente inserire nei sistemi bancari esistenti. Era necessario costruire qualcosa di nuovo. Così sono nate Zodia Custody e, successivamente, Zodia Markets.”

In Conclusione

Non sono del tutto convinto che le valute digitali delle banche centrali (CBDC) possano davvero funzionare a livello transfrontaliero”, ha dichiarato Nick Philpott. “Per renderle operative a livello globale, bisognerebbe connettere tutte le valute nazionali tra loro. Parliamo di circa 180 valute — il che significa più di 16.000 combinazioni bilaterali da gestire.”

A sostegno della sua tesi, ha citato il sistema CLS, nato per ridurre il rischio di regolamento nel mercato dei cambi. “CLS lavora dal 2002 per integrare i sistemi delle banche centrali, e in oltre vent’anni è riuscito a coprire solo 18 valute. A questo ritmo, per includere tutte le altre ci vorrebbero almeno due secoli. È evidente che non è una strada percorribile.”

Philpott ha poi messo in discussione la reale necessità di mantenere così tante valute nel mondo. “Ci servono davvero 180 valute? Se domani sparissero il tigrino, il guaranì, il panga, il manat o il tenge, qualcuno lo noterebbe? Molti starebbero probabilmente cercando su Google per capire se me le sto inventando — ma sono tutte reali. La verità è che la maggior parte delle persone non si accorgerebbe nemmeno della loro assenza.

Consulta la nostra analisi sui migliori exchange Crypto.

Perché fidarsi di 99Bitcoins

Da oltre 10 anni

Online dal 2013, i componenti del team di 99Bitcoins sono esperti di criptovalute sin dalla nascita di Bitcoin.

Oltre 90 ore

Ricerche settimanali

100k+

Utenti mensili

50+

Contributi di esperti

2000+

Progetti crypto recensiti

Google News Icon
Segui 99Bitcoins su Google News Feed
Ricevi gli ultimi aggiornamenti, tendenze e approfondimenti direttamente a portata di mano. Iscriviti ora!
Iscriviti ora
Clara Rosati

Ha conseguito una laurea magistrale con una tesi sull’evoluzione della tecnologia blockchain, approfondendo in particolare le sue applicazioni nei sistemi economici digitali. Ha collaborato con diverse testate scrivendo articoli su criptovalute, finanza decentralizzata e innovazione tecnologica, e ha partecipato a... Leggi di più

Corso intensivo gratuito su Bitcoin

  • Enjoyed by over 100,000 students.
  • Una email al giorno, 7 giorni consecutivi.
  • Short and educational, guaranteed!
Torna in alto