Il CEO di Tesla e l’ex responsabile del Dipartimento per l’Efficienza Governativa sembrano destinati a tornare a sfidarsi. Elon Musk ha infatti definito il “Big, Beautiful Bill” da 940 pagine, il piano di tagli fiscali voluto da Donald Trump, un “disgustosa abominio”.
Ma non è tutto: Musk ha inoltre rilanciato l’idea di fondare un nuovo partito politico, con l’obiettivo di rompere il sistema politico attuale.
Un duello a colpi di tweet che potrebbe riservare nuove sorprese, anche per il mercato azionario di Tesla.
Mentre i senatori statunitensi discutono le ultime modifiche al provvedimento, Elon Musk va oltre, proponendo la creazione di un partito politico alternativo per affrontare quelle che definisce politiche fiscali irresponsabili e l’immobilismo bipartisan.
Elon Musk e il nuovo partito politico: la protesta contro il “Porky Pig Party”
La frustrazione di Elon Musk nei confronti del cosiddetto “Big, Beautiful Bill” riguarda soprattutto le agevolazioni fiscali proposte e i pesanti tagli ai programmi di assistenza sanitaria e alimentare.
Musk ha attaccato duramente:
“È ovvio, con questa spesa folle che aumenta il tetto del debito di CINQUE TRILIONI DI DOLLARI, che viviamo in un Paese con un partito unico – il PORKY PIG PARTY!!”
Alcuni interpretano la spinta di Musk verso la creazione di un nuovo partito politico come un ultimo tentativo di riconquistare i Democratici, che si sono allontanati da Tesla e SpaceX dopo il suo spostamento verso destra dello scorso anno. Altri invece vedono questa mossa in linea con la sua storica tendenza libertaria, favorevole a meno governo e meno spesa pubblica.
Nel proseguo della sua critica, Musk ha esortato ogni membro del Congresso che sostiene il provvedimento a “impiccarsi”.
Anzi, si è corretto precisando: “… a chinare la testa dalla vergogna.” Ha poi lanciato un severo avvertimento politico, promettendo: “Perderanno le primarie il prossimo anno, fosse anche l’ultima cosa che faccio su questa Terra.”
È questo il definitivo crollo di Elon Musk?
Un nuovo capitolo si apre con Musk che pubblicamente appoggia Thomas Massie, il deputato del Kentucky che i sostenitori di Trump non vedo di buon occhio. Massie, considerato da molti un vero politico- sostenitore autentico del motto “America First”- ha spesso avuto scontri con l’ex presidente durante tutto l’anno.
Con Musk al suo fianco, crescono le voci di una possibile candidatura presidenziale di Massie per il 2028. Tuttavia, Bill Schneider, professore di politica pubblica, osserva: “Elon Musk è un miliardario. Negli Stati Uniti non ci sono abbastanza miliardari per formare un partito, anche se sono insoddisfatti del presidente Trump.”
Elon says he will support Thomas Massie❤️ pic.twitter.com/eYtjrsb1Z1
— Natalie F Danelishen (@Chesschick01) July 1, 2025
Non è quindi una sorpresa che Trump abbia risposto alle critiche di Musk concentrandosi sui sussidi federali da cui le aziende di Musk hanno storicamente beneficiato.
Sul suo social Truth Social, Trump ha ironizzato:
“Elon riceve probabilmente più sussidi di qualunque altro nella storia. Senza di essi, Elon probabilmente dovrebbe chiudere tutto e tornare a casa in Sudafrica.”
Come sottolinea Musk riguardo al “Big, Beautiful Bill,” se i piatti rappresentanti il debito degli Stati Uniti diventano troppo grandi e numerosi da tenere in equilibrio, il rischio di un crollo diventa inevitabile.
Secondo Musk, infatti, più piatti si aggiungono, più grave sarà il tracollo.
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