Nelle ultime 24 ore, la criptovaluta Mantra (OM) ha compiuto un incredibile balzo del 30% dopo aver subito, domenica 13 aprile, un grave crollo che ha portato il token OM da 6,30 dollari a 0,52 dollari nel giro di poche ore, cancellando più di 5,4 miliardi di dollari dalla sua capitalizzazione di mercato.
La ripresa di OM è avvenuta dopo il CEO di Mantra, John Mullin, ha annunciato il suo impegno a bruciare l’intera allocazione di token destinata al team principale.
La quota assegnata al team costituiva circa il 16,88% dell’offerta totale, pari a 300 milioni di token OM, era bloccata e avrebbe dovuto essere rilasciata in più fasi a partire dal mese di aprile 2027 fino al mese di ottobre 2029. Ma Mullin ora propone di distruggerli completamente.
Reazioni contrastanti sul piano di riduzione delle azioni
In un recente post su X, Mullin ha detto che dovrebbe essere la comunità a decidere se il team si è guadagnato questa assegnazione o no.
The teams token allocation are actually vesting only starting in 2027, which is 30 months from mainnet launch (Oct. 24).
I’m planning to burn all of my team tokens and when we turn it around the community and investors can decide if I have earned it back. 🫡🕉️ https://t.co/ZQR1H5xAqF
— JP Mullin (🕉, 🏘️) (@jp_mullin888) April 15, 2025
Mentre alcuni hanno applaudito il piano come guidato dalla comunità, altri hanno criticato la decisione di Mullin. Per esempio, Ran Neuner di Crypto Banter ha sostenuto che azioni così estreme potrebbero indebolire la motivazione del team nel tempo.
This would be a mistake. We want teams that are highly incentivized. Burning the incentive may seem like a good gesture but it will hurt the team motivation long term.
My suggestion;
Just keep building.
— Ran Neuner (@cryptomanran) April 15, 2025
Un altro membro della community, Bonnke4life, ha fatto eco su X a una preoccupazione simile e ha suggerito che, piuttosto che eliminare del tutto gli incentivi del team, Mullin dovrebbe rielaborare la tokenomics dei token e migliorare la trasparenza attraverso riacquisti strutturati.
I think JP shouldn't burn his allocation
I know he wants a community win but iy should not be at his own detriment.
The space could be so toxic, do such good and people don't appreciate.
Let's fix MANTRA with good community vibes, token buybacks and normal burns
Maybe…
— Bonnke4life🥷 (@Bonnke_HIM) April 15, 2025
Mullin ha suggerito di decidere il burn dei token destinati al team sulla base di una votazione decentralizzata.
È interessante notare che il CEO ha anche promesso un’analisi post-mortem completa dell’incidente avvenuto il 13 aprile, e prevede di utilizzare il Mantra Ecosystem Fund da 109 milioni di dollari per stabilizzare OM. Questo potrebbe comportare sia un piano di eliminazione controllata dei token sia un programma di riacquisti.
1) A quick note to say how much I appreciate all the support the MANTRA team has received in the past 36+ hours. The support and kind words have come from many sources – from partners, investors, friends, and from the wider Web3 community. Thank you.
— JP Mullin (🕉, 🏘️) (@jp_mullin888) April 15, 2025
È importante notare che il team di Mantra ha completamente smentito le voci di insider trading e controllo centralizzato di oltre il 90% dell’offerta di OM, e attribuisce il crollo dei prezzi a liquidazioni incrociate mal eseguite, aggravate dalle modifiche alla tokenomics di OM dello scorso ottobre.
Si approssima un rally del 500% del prezzo di OM?
Al momento della stesura di questo articolo, OM viene scambiato a circa 0,78 dollari. Anche la capitalizzazione di mercato del token ha registrato un aumento del 30%, attestandosi a 761 milioni di dollari. Il popolare analista di criptovalute Dom’s Crypto ha recentemente presentato un caso rialzista per il token.
Another, even bigger ‚Bullish Pennant‘ about to complete for Mantra
IF $OM manages to breakthrough $1.20
Be NOT surprised to see ~$3.50
See at my second chart where you can note the MA 200 (red) on LTF 30‘ pic.twitter.com/ArD7npY9IO
— Dom's Crypto (@Doms_Crypto) April 15, 2025
Secondo Dom, il token OM sta formando un pattern a “pennant” rialzista sul grafico dei prezzi a 30 minuti. Se il token riuscirà a superare 1,20 dollari, prevede che potrebbe salire a circa 3,50 dollari, il che rappresenta un rialzo del 500% rispetto al livello attuale.
Nonostante le buone premesse, gli investitori più cauti stanno diversificando i loro wallet di criptovalute aggiungendo altcoin a bassa capitalizzazione e nuovi token in prevendita. Tra questi spicca SOLX, la criptovaluta nativa della piattaforma Solaxy.
Il progetto Solaxy (SOLX) ha attirato un gran numero di investitori, raccogliendo finora più di 30 milioni di dollari di finanziamento. La ragione di questo successo è semplice: Solaxy sta introducendo una soluzione Layer 2 che risolverà tutti gli attuali problemi della rete principale di Solana.
Per ulteriori informazioni sul progetto e sulla prevendita, visitate il sito ufficiale di Solaxy (SOLX).
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