Il maldestro invito di Eric Trump a “comprare ETH adesso”, lanciato all’inizio del 2025, si è rivelato un vero e proprio autogol. Le critiche piovono da ogni fronte – trader, analisti, persino Peter Schiff – mentre il mercato crypto affonda.

Perché il post cripto di Eric Trump è finito sotto accusa
Negli ultimi sette giorni Ethereum ha perso il 13,8% del suo valore, infrangendo la soglia critica dei 1.500 dollari e innescando un crollo generalizzato delle altcoin.
Un tempo celebrato come la scelta Layer 1 privilegiata dagli istituzionali, il token è precipitato dai 3.400 dollari di quando Eric Trump inneggiava all’“aggiungi $ETH”, fino ai 1.550 dollari attuali, trascinando verso il basso schiere di investitori.
A completare questo disastro, l’ombra minacciosa delle politiche commerciali della nuova amministrazione Trump.
Il 3 febbraio 2025, Eric Trump aveva pubblicato su Twitter (oggi X) il suo ottimistico messaggio su Ethereum:
“A mio avviso è il momento ideale per aggiungere $ETH. Mi ringrazierete più tardi.”
L’annuncio diede inizialmente una spinta del 25% al token, ma l’effetto svanì rapidamente, affossato dal crescere delle paure macroeconomiche.
Da allora, le critiche si sono moltiplicate: c’è chi parla di consiglio fuori luogo, altri lo accusano apertamente di manipolazione.
A gettare benzina sul fuoco, l’azione di World Liberty Financial (WLFI) – società d’investimenti guidata da Eric Trump – che ha liquidato ben 175 milioni di dollari in ETH subito dopo il tweet.
Il noto sostenitore dell’oro Peter Schiff, da sempre critico verso la famiglia Trump, che ironizzando sugli investitori che hanno seguito il consiglio di Eric ha dichiarato:
“Sì, è meglio non seguire alcun suggerimento finanziario proveniente dai Trump.”
Ancora più caustico il commento di Chris Bakke, investitore tech, che ha affermato:
“Se aveste investito 100.000 dollari in ETH dopo quel post, ora vi ritrovereste con 46.782 dollari… e con un divorzio in corso.”
ll peso della paura dei dazi sul mondo cripto
La discesa di Ethereum ha molto a che fare anche con forze esterne. Poche ore prima che Eric Trump pubblicasse il suo famigerato tweet, l’amministrazione del padre agitava il mercato con minacce di dazi, gettando nel panico gli investitori.
In uno scenario simile, asset ad alto rischio come le criptovalute non hanno avuto scampo.
E non è la prima volta che i token legati alla famiglia Trump portano guai: il trionfo e il successivo declino delle monete TRUMP e MELANIA sono ancora fresche nella memoria del settore e hanno lasciato un alone di diffidenza.
Analisi del prezzo di Ethereum
Ethereum si sta rimettendo in piedi dopo il brutto scivolone sotto i 1.400 dollari. Il grafico mostra un rimbalzo deciso che ha riportato il prezzo sopra i 1.580 dollari, ma il quadro resta fragile.
Le medie mobili parlano chiaro: ETH ha riconquistato la SMA 200 a 1.553 dollari, segnale che almeno nel brevissimo qualcosa si sta muovendo. Il vero scoglio ora è la SMA 20, che passa poco sotto i 1.600 dollari e potrebbe agire da resistenza dinamica nelle prossime ore.
Le Bande di Bollinger si erano spalancate durante il dump — classico quando la volatilità esplode — ma adesso si stanno restringendo. Questo in genere segnala che il mercato sta cercando di stabilizzarsi, ma può anche essere il preludio a un nuovo movimento violento. Il momento, insomma, è di quelli in cui conviene stare attenti: la calma apparente potrebbe essere ingannevole.
Anche l’RSI è neutro: siamo tornati in area 50, e non c’è né euforia né panico. Gli investitori sembrano in stand-by, probabilmente in attesa di capire cosa succederà sul fronte macro — soprattutto con le tensioni commerciali tra USA e Cina ancora in primo piano.
Finché Ethereum non si rimette stabilmente sopra i 1.600-1.620 dollari, parlare di inversione è prematuro. Ma allo stesso tempo, la tenuta dei 1.550 dollari è un primo segnale incoraggiante. Occhio però: un nuovo scivolone sotto i 1.500 dollari potrebbe rimettere tutto in discussione
Lezioni dal caso Ethereum e Trump
Il tifo entusiasta di Eric Trump per Ethereum è ormai un case study su come un eccesso di entusiasmo possa generare disastri finanziari
Le maree politiche e i cambiamenti interni al potere possono capovolgere il sentiment in un istante. Il crollo del 70% rispetto al picco storico di 4.878 dollari lo dimostra in modo inequivocabile.
Ciò che resta è un panorama di investitori malconci, con le speranze appese a una difficile ripresa. Il futuro di ETH dipenderà dall’esito della guerra commerciale in corso… e dal ritorno di fiducia nella tecnologia decentralizzata.
Dopo il brusco scossone, Ethereum ha mostrato segni di stabilizzazione. Gli investitori si chiedono ora se questa pausa sia solo una fase temporanea o l’inizio di una discesa più marcata.
I prossimi giorni saranno fondamentali per capire se ETH riuscirà a riconquistare quota 3.600 dollari e costruire una base solida per un nuovo slancio. Il contesto macro resta favorevole. La Fed ha mantenuto un tono accomodante, i tassi sono stabili e il dollaro mostra segni di debolezza.
Inoltre, l’interesse per gli ETF su Ethereum è in crescita e potrebbero presto diventare realtà.
Alternative ad Ethereum
In un contesto di crescente attenzione per i Layer 2 e l’efficienza delle blockchain, Solaxy (SOLX) sta attirando l’interesse degli investitori più attenti.
Si tratta infatti di una soluzione Layer 2 costruita su Solana, pensata per alleviare la congestione della rete principale e garantire transazioni più rapide e a basso costo.
La sua peculiarità, però, è l’aver abbracciato con intelligenza la cultura delle meme coin: il suo token $SOLX unisce infatti l’utilità tecnica e lo spirito community-driven, rendendolo interessante sia per i trader speculativi sia per chi cerca progetti con fondamenta solide.
Il prezzo attuale di 0,001688 dollari e una raccolta fondi che ha superato i 29,4 milioni di dollari lo rendono uno dei progetti più dinamici sul mercato.
Lo staking già attivo aggiunge un ulteriore incentivo, creando un’economia sostenibile attorno al token. Per ulteriori informazioni, visitate il sito ufficiale di Solaxy (SOLX).
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