Il prezzo di XRP sta attraversando una fase critica e oggi viene scambiato appena al di sopra dei 2 dollari, un supporto chiave osservato con attenzione dai trader. L’introduzione dei nuovi dazi da parte di Donald Trump ha alimentato un sentiment ribassista che domina da settimane. Eppure, alcuni analisti mettono ancora in conto un possibile un rimbalzo, che potrebbe spingere il prezzo di XRP oltre i 2,27 dollari.
XRP in bilico: il supporto a 2$ tiene ma la pressione aumenta
XRP è scambiato a 2,01 $, a ridosso di un livello tecnico e psicologico chiave: il supporto dei 2 dollari. Questo livello di prezzo è considerato cruciale dagli analisti, poiché una sua rottura potrebbe accelerare il trend ribassista in atto da oltre un mese.
L’andamento negativo è stato aggravato dalle recenti decisioni di politica economica da parte di Donald Trump, i cui nuovi dazi hanno influito sul sentiment degli investitori e generato ulteriore incertezza sui mercati.
iUn eventuale calo al di sotto di questo livello potrebbe aprire la strada a un ribasso verso 1,77 dollari. Al contrario, se la domanda tornasse a crescere, si potrebbero registrare rialzi fino a 2,27 dollari.
È proprio questo scenario di potenziale recupero a suscitare interesse: un rimbalzo potrebbe invertire la tendenza ribassista e attirare nuovi capitali. Il mercato si muove su un equilibrio instabile, dove le aspettative negative convivono con l’ipotesi di una ripresa sostenuta.
Sempre meno indirizzi in profitto: previsioni per XRP
Uno degli indicatori che meglio descrivono l’attuale fase di XRP è il calo del numero di indirizzi wallet in profitto. Al 31 marzo, solo 5,24 milioni di indirizzi risultano redditizi, segnando il punto più basso dell’anno. A inizio marzo, questa cifra era pari a 6,04 milioni: la differenza riflette il graduale ma costante declino del prezzo.
Il grafico mostra l’andamento del numero di indirizzi in profitto su XRP, messo a confronto con il prezzo del token nello stesso periodo. La linea nera rappresenta il prezzo in dollari, mentre quella verde indica quanti wallet risultano “in the money”, ovvero con un valore attuale superiore al prezzo d’acquisto.
Come prevedibile, c’è una correlazione diretta: quando XRP guadagna terreno, il numero di indirizzi in profitto cresce. Quando il prezzo scivola, la curva verde segue a ruota. Tra fine febbraio e marzo si notano picchi anomali e volatilità accentuata, segno di movimenti improvvisi e forse speculativi.
Il dato utile? Capire quando gli holder stanno guadagnando e quando no, per valutare sentiment e pressione di vendita potenziale. Un numero elevato di indirizzi in profitto può portare a prese di beneficio. Uno basso, invece, può indicare accumulo. In ogni caso, è un termometro interessante per leggere il mercato XRP.
A rafforzare questo scenario contribuisce anche il tasso di finanziamento negativo, attualmente fissato a -0,007%. Questo dato indica che le posizioni corte, ossia quelle che scommettono su un ribasso, sono più popolari di quelle lunghe tra i trader di derivati. Una simile configurazione suggerisce che il mercato si aspetta un ulteriore calo del prezzo.
Un’inversione della tendenza, anche parziale, potrebbe però modificare rapidamente lo scenario. Come evidenziato da grafico XRP rimane una crypto che ha avuto un ottimo rendimento e che potrebbe avere nuovo slancio anche dalle vicende legali che si stanno svolgendo in questi giorni. In quel caso potrebbe diventare una delle criptovalute che esploderanno nel 2025.
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