Continua a tenere banco l’Affaire Mantra il cui token OM ha perso nel week-end quasi il 90% del suo valore bruciando 4,5 miliardi di capitalizzazione in poche ore. Un crollo verticale pesantissimo, paragonabile per proporzioni a quello di Terra-Luna.
Al momento la situazione è ancora incerta, tanto che il token ha guadagnato qualcosa nella giornata di ieri, un segnale importante per chi crede ancora nella buona fede del Team di Mantra e del suo CEO, JP Mullin.
Che cosa è successo a Mantra?
Al momento è la domanda del secolo. I detrattori parlano di un rug pull, di una grande truffa perpetrata ai danni degli utenti, ma il CEO di Mantra JP Mullin continua a rimandare al mittente le accuse, continuando a sostenere la tesi della liquidazione da parte di un exchange non meglio identificato. Ci sono però novità importanti, vediamole insieme.
Non è Binance l’exchange responsabile della liquidazione, anche se in molti ci avrebbero scommesso. A negarlo è lo stesso Mullin su un post di CZ.
Di fatto il CEO JP Mullin ha escluso anche il coinvolgimento di Coinbase (che inizia con la C) aggiungendo che un’autopsia (di tipo software, ndr) verrà effettuata presto per capire le cause.
Neither as far as we’re aware. Digging much deeper and will have a full post-mortem out as soon as possible.
— JP Mullin (🕉, 🏘️) (@jp_mullin888) April 14, 2025
Anche diversi partner di Mantra hanno negato qualsiasi coinvolgimento. Il primo a farlo è stato Laser Digital, nella giornata di ieri.
1/ We want to directly address recent speculation around Laser Digital’s involvement in the price action of $OM (Mantra) @MANTRA_Chain.
2/ Laser has no involvement in the recent price collapse of $OM.
Assertions circulating on social media that link Laser to 'investor selling'…— Laser Digital (@LaserDigital_) April 14, 2025
Anche Shorooq ha negato qualsiasi coinvolgimento nella vendita dei token, esprimendo il loro sostegno alla trasparenza e alla responsabilità, incoraggiando MANTRA a condurre un’indagine approfondita e a fornire aggiornamenti alla comunità.
The last 24 hours have been turbulent for the @MANTRA_Chain community following the sharp price drop of the $OM token.
Let’s set the record straight:
✅ No tokens were sold by Shorooq funds, founding partners or MANTRA teams during the crash
❌ There was no exploit—on-chain…— Shorooq (@ShorooqPartners) April 14, 2025
Nuove dichiarazioni da parte di JP Mullin, CEO di Mantra
A tenere banco in queste ore ci sono però le nuove dichiarazioni di Mullin al BTCON Seoul RWA Summit, evento dedicato principalmente al mondo delle criptovalute e, in particolare, al settore emergente degli RWA – Real World Assets, gli asset del mondo reale tokenizzati su blockchain. Secondo @web3stu, giornalista freelance presente all’evento, John Patrick Mullin si è presentato scosso e visibilmente dispiaciuto.
Inizialmente previsto come ospite per il discorso di apertura, il fondatore di MANTRA ha deciso di annullare la sua presentazione per affrontare la crisi che ha visto il token $OM crollare del 90%. Ecco le sue dichiarazioni:
“Mi hanno svegliato intorno alle 5 del mattino, ora coreana, con diverse chiamate nella mia camera d’albergo” ha spiegato, raccontando come di come abbia scoperto il crollo del prezzo del token OM.
Per quello che ne sappiamo, non è stato un attacco hacker o una falla nel sistema di sicurezza, ma “una liquidazione forzata e potenzialmente illecita su posizioni in margin trading che non erano a rischio di liquidazione”. Secondo il suo racconto, diversi exchange avrebbero avrebbero liquidato posizioni a leva garantite da OM “senza il dovuto preavviso o possibilità di intervento”.
Il momento più emozionante è però arrivato quando ha negato le accuse di aver truffato gli utenti: “Posso dire con il 110% di certezza che né io, né il team, né la MANTRA Chain Association in Svizzera, né i nostri consulenti, né i nostri investitori o partner principali abbiamo venduto un solo token.” Le liquidazioni, ha aggiunto, sono state azioni “scorrette e ingiuste” da parte di alcuni exchange centralizzati.
Nonostante il momento crisi, il fondatore ha mostrato di voler ancora combattere per il suo progetto: “Negli ultimi cinque anni abbiamo costruito MANTRA , abbiamo superato momenti in cui eravamo crollati del 90% o più, e continueremo a costruire su fondamenta solide.”
Secondo @web3stu, le sue parole erano convincenti:
“Non stiamo scappando, non ci stiamo nascondendo. Questo non è in alcun modo un rug pull,” ha dichiarato con fermezza. “Siamo qui per assicurarci di rimediare ai torti e fare ciò che è meglio per la comunità di possessori del token.”
Il team si è impegnato a pubblicare un’analisi dettagliata dell’accaduto e a sviluppare un piano d’azione per gli holder colpiti. Dopo la breve dichiarazione, Mullin ha lasciato il palco per tornare a lavorare con il team alla gestione della crisi, rinunciando alla partecipazione al panel previsto.
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