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Crypto News: dagli USA una legge per limitare le emissioni del mining crypto

Il progetto di legge prevede anche la presentazione di report annuali da parte delle strutture di mining e dei data center che utilizzano più di 100 kilowatt di energia.

Di Lucio Prosperi

Aggiornato il: Apr 14, 2025

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Le criptovalute sono un asset finanziario ad alto rischio. Questo articolo viene promosso solo a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Esiste il rischio di perdere tutto il tuo capitale. 99bitcoins potrebbe ricevere una commissione tramite i link di affiliazione presenti su questa pagina, senza costi aggiuntivi per te.
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Il mining di criptovalute è da tempo al centro di numerosi dibattiti a causa del suo crescente impatto sulle risorse energetiche e per le preoccupazioni riguardanti la sua sostenibilità a lungo termine. La crescente popolarità delle crypto, come Bitcoin, ha portato a una domanda sempre maggiore di potenza computazionale per validare le transazioni, questo processo richiede una quantità significativa di energia.

Le operazioni di mining, infatti, comportano l’utilizzo di enormi quantità di elettricità, spesso derivante da fonti non rinnovabili, contribuendo così all’aumento delle emissioni di carbonio e a una significativa impronta ecologica. Questo fenomeno ha attirato l’attenzione di governi, esperti e ambientalisti, che sottolineano la necessità di trovare soluzioni più sostenibili per bilanciare i benefici economici del settore con la protezione dell’ambiente e delle risorse naturali.

Due senatori democratici si sono spinti oltre e hanno introdotto il “Clean Cloud Act del 2025” per affrontare l’aumento delle emissioni energetiche derivanti dal mining di criptovalute. L’11 aprile, i senatori Sheldon Whitehouse e John Fetterman hanno redatto un progetto di legge, con l’obiettivo di ridurre le emissioni provenienti dal mining e dai data center dedicati all’intelligenza artificiale.

Il progetto di legge mira a imporre multe a coloro che, entro il 2035, utilizzeranno ancora fonti di energia non rinnovabili e prevede anche la presentazione di report annuali da parte delle strutture di mining e dei data center che utilizzano oltre 100 kilowatt di energia. Inoltre, le strutture dovranno fornire dettagli sulle fonti di elettricità, i dati di consumo e l’intensità delle emissioni.

“C’è una mancanza di trasparenza riguardo alle fonti di energia utilizzate per alimentare il mining domestico di criptovalute e molte operazioni dei data center” – recita il progetto di legge.

I Data Center rappresentano il 4% del consumo elettrico negli Stati Uniti

Secondo le stime del Congresso, si prevede che i data center negli Stati Uniti raggiungeranno fino al 12% del consumo elettrico totale del paese entro il 2028. Del resto la potenza totale di hash della rete per il mining di Bitcoin negli Stati Uniti è aumentata del 739% tra settembre 2020 e gennaio 2022.

I dati indicano inoltre che i data center rappresentano circa l’1% della domanda globale di energia elettrica e il 4% del consumo di elettricità negli Stati Uniti.

Il progetto di legge emenda l’originale Clean Air Act, imponendo alle strutture di conformarsi a nuovi limiti di emissioni, come stabilito dallo studio sulle necessità di trasmissione nazionale del Dipartimento dell’Energia. I limiti di emissione saranno definiti entro la fine dell’anno, secondo quanto riportato nel disegno di legge, con l’obiettivo di ridurli dell’11% ogni anno fino a raggiungere lo zero entro il 2035.

Le strutture che supereranno tali limiti dovranno pagare multe, il cui importo sarà adeguato all’inflazione. La sanzione varierà in base alla quantità di emissioni in eccesso, come previsto dalla legislazione. Le entrate derivanti da queste multe saranno destinate a contenere l’aumento dei costi dell’elettricità per le famiglie, attraverso sovvenzioni agli stati e ai comuni locali.

“I data center per criptovalute e intelligenza artificiale possono supportare l’energia pulita, ma stanno invece bruciando sempre più combustibili fossili, causando un aumento dei prezzi dell’energia per le famiglie”, ha scritto il Comitato del Senato per l’Ambiente e i Lavori Pubblici su X. “Con il Clean Cloud Act possiamo diventare leader nell’intelligenza artificiale e nella sicurezza climatica, assicurandoci che le industrie che traggono profitto contribuiscano adeguatamente.”

Come la prenderà Trump?

Il progetto di legge proposto dai senatori democratici potrebbe incontrare forti resistenze da parte dei repubblicani, soprattutto per l’impatto che avrebbe sul settore delle criptovalute. Il presidente Donald Trump, infatti, ha dichiarato di volere che tutta la futura produzione di Bitcoin venga coniata negli Stati Uniti, sostenendo che questo contribuirebbe a rafforzare l’economia nazionale e a creare posti di lavoro. Trump ha anche enfatizzato l’importanza di mantenere il controllo delle risorse legate alle criptovalute all’interno dei confini americani, una posizione che potrebbe entrare in contrasto con l’introduzione di regolamenti più stringenti sul mining.

Inoltre, i figli maggiori di Trump, Eric Trump e Donald Trump Jr., sono direttamente coinvolti nell’industria del mining di criptovalute. Hut 8 Corp. – una piattaforma leader nel settore delle infrastrutture energetiche – ha recentemente annunciato il lancio di American Bitcoin Corp, un’iniziativa di mining su scala industriale che vedrà la partecipazione dei figli di Trump come partner.

Questo progetto mira a sviluppare e gestire operazioni di mining di Bitcoin negli Stati Uniti, sfruttando risorse energetiche a basso costo. La loro partecipazione a questa iniziativa è un chiaro segnale del crescente coinvolgimento del settore privato nel mining di criptovalute e della volontà di Trump e della sua famiglia di capitalizzare sulle opportunità economiche che emergono da questo campo in espansione.

Questi sviluppi pongono le basi per un conflitto tra gli interessi delle diverse fazioni politiche, con i democratici che cercano di introdurre regolamenti ambientali più rigidi e i repubblicani, capitananti Trump, che spingono per incentivare la crescita del settore delle criptovalute negli Stati Uniti senza eccessive limitazioni.

Nel frattempo, il prezzo di Bitcoin – dopo giorni piuttosto difficili – ha mostrato segni di ripresa, con alcuni analisti che prevedono che possa superare il suo massimo storico entro la fine dell’anno, spinto da un rinnovato interesse da parte degli investitori e da una continua crescita della sua adozione come riserva di valore. Questo scenario ottimista ha alimentato speculazioni sulla possibilità che BTC raggiunga nuovi livelli record, rafforzando la fiducia nella sua resilienza.

In questo contesto, la prevendita di BTCBULL si sta affermando come una delle opportunità più interessanti nel panorama delle criptovalute, visto che offre un’opportunità unica per gli investitori, grazie ai suoi airdrop di veri Bitcoin al raggiungimento di determinati obiettivi di prezzo d parte del principale asset digitale.

Questa caratteristica rende il progetto particolarmente attraente – come testimoniano i quasi $5 milioni raccolti dalla prevendita – per chi cerca di sfruttare il potenziale rialzo di Bitcoin, combinando la possibilità di ottenere BTC gratuiti con il vantaggio di investire in un token che potrebbe beneficiare dell’andamento positivo del mercato più ampio.

 

 

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Lucio Prosperi

Giornalista iscritto all'albo dal 2001, con una vasta esperienza nei settori delle criptovalute, dei videogiochi, dell'hi-tech e dei viaggi. Da anni mi occupo di raccontare l'evoluzione tecnologica e le tendenze emergenti, con uno sguardo sempre attento alle novità del mondo... Leggi di più

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