Bitcoin ha appena riscritto la classifica degli asset più preziosi al mondo. La principale criptovaluta, infatti, ha ufficialmente superato Amazon, diventando il quinto asset per valore a livello globale. Nella serata dell’8 maggio, la capitalizzazione di mercato di BTC ha raggiunto i 2.054 miliardi di dollari, superando i 2.039 miliardi del colosso dell’ecommerce e segnando un nuovo traguardo per gli asset digitali.

Quando il prezzo di Bitcoin ha superato la soglia psicologica dei 103.000 dollari, il movimento ha colto di sorpresa una larga parte del mercato, innescando una serie di eventi a catena. Il rally improvviso ha provocato liquidazioni massicce su scala globale, con oltre 1 miliardo di dollari in posizioni derivate andati in fumo nell’arco di appena 24 ore.

I trader short — coloro che scommettevano su un calo del prezzo — sono stati i più colpiti, subendo le perdite maggiori. Questo tipo di movimento si verifica spesso in contesti di alta leva finanziaria, quando un’accelerazione improvvisa del prezzo costringe le piattaforme di trading a chiudere forzatamente le posizioni per evitare ulteriori perdite.

Le liquidazioni forzate generano ulteriore pressione d’acquisto automatica, creando un effetto domino che spinge i prezzi ancora più in alto in un breve lasso di tempo. Questo fenomeno, noto come “short squeeze”, è un segnale della crescente instabilità di mercato in presenza di leva elevata e contribuisce a spiegare la rapidità con cui Bitcoin ha raggiunto nuovi massimi storici.

La domanda mainstream per Bitcoin è in forte crescita

Il legame tra Wall Street e Bitcoin si sta rafforzando sempre di più. La domanda istituzionale continua a giocare un ruolo chiave nell’ascesa di BTC. Gli ETF spot hanno aperto le porte agli investitori tradizionali, attirando miliardi di dollari in capitali. Questa ondata di pressione d’acquisto sta alimentando il momentum del mercato.

Inoltre, la “febbre da Bitcoin” sta ottenendo anche un crescente slancio normativo. Tre stati americani hanno approvato leggi sulle riserve in Bitcoin nel giro di 24 ore. Questo impulso a livello statale potrebbe rappresentare il prossimo grande catalizzatore per un’adozione istituzionale ancora più ampia, accelerando l’integrazione di Bitcoin nell’economia mainstream.

Anche la percezione dell’asset sta cambiando: Bitcoin viene ormai visto come una riserva di valore credibile, non più solo come uno strumento speculativo. Questo cambiamento sta consolidando la sua posizione nei mercati globali.

Sempre più aziende multinazionali stanno allocando capitale in Bitcoin, trattandolo alla stregua dell’oro o delle azioni tecnologiche a grande capitalizzazione. Le performance dell’asset sono ora paragonabili a quelle di Apple, Microsoft e Nvidia. L’impennata della capitalizzazione di mercato di Bitcoin riflette pienamente queste tendenze mainstream, superando colossi multinazionali uno dopo l’altro.

Fonte: Coinglass Open Interest

L’elevata leva finanziaria segnala una possibile inversione di mercato

Nonostante il sentiment marcatamente rialzista, il mercato Bitcoin evidenzia segnali di surriscaldamento. I trader si trovano ora a operare in un contesto estremamente delicato, sospesi sopra un’enorme mole di posizioni aperte: l’open interest sui future di Bitcoin ha infatti raggiunto quota 67,4 miliardi di dollari.

Un tale livello di leva finanziaria è spesso preludio a correzioni violente, soprattutto se il prezzo inizia a cedere terreno. In questi scenari, anche un modesto calo può attivare liquidazioni forzate in serie, alimentando una spirale ribassista. Proprio per questo, gli operatori di mercato stanno tenendo d’occhio i supporti tecnici principali: una discesa al di sotto di queste soglie chiave potrebbe innescare una cascata di chiusure di posizioni long, accompagnata da un’impennata nella volatilità.

Il mercato, dunque, si muove su un equilibrio precario tra entusiasmo e rischio, con la leva che potrebbe amplificare drasticamente sia i guadagni che le perdite nel breve termine. Nonostante ciò, l’aumento della capitalizzazione di mercato di Bitcoin riflette una crescente sintonia con le tendenze macroeconomiche. Non è più un asset marginale, ma è ormai saldamente inserito nel mainstream finanziario.

Mentre i mercati trattengono il respiro, Arthur Hayes guarda già al prossimo grande traguardo, puntando su un target di 150.000 dollari per BTC. La sua posizione fortemente rialzista rappresenta un simbolo della fiducia crescente all’interno della comunità cripto.

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Lucio Prosperi

Giornalista iscritto all'albo dal 2001, con una vasta esperienza nei settori delle criptovalute, dei videogiochi, dell'hi-tech e dei viaggi. Da anni mi occupo di raccontare l'evoluzione tecnologica e le tendenze emergenti, con uno sguardo sempre attento alle novità del mondo... Leggi di più

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